domenica 13 marzo 2011

RIPRENDIAMOCI LA SCENA

giovedì 4 novembre 2010

Ancora un 25 novembre bagnato di sangue

Siamo di nuovo ad un 25 novembre bagnato dal sangue di donne vittime di violenza.
Perché questo femminicidio che ferisce indistintamente tutte noi?
L'ulima, per ora, è la giovane Sarah di cui hanno parlato sino all'esasperazione giornali e telvisioni.
Srah era quasi una bambina, 15 anni appena, prima data per dispersa e poi ritrovata morta , uccisa, si è saputo poi, da uno zio.
Una giovanissima donna che la brutalità di un parente mosso da squallidi motivi ha strappato alla vita.
E' l'ennesima vittima della violenza di un personaggio che non vogliamo definire uomo il quale si accanito contro una donna della suo stessa famiglia.
Il caso poi è diventato un evento televisivo e ciò ci ha addolorate. Riteniamo giusto che i media si interessino del fatto, ma è triste che questo venga ridotto ad un giallo televisivo in cui si perdono di vista i valori autentici per cui abbiamo sempre lottato cioé l'inviolabilità della vita e il rispetto della donna come portatrice di valori e di diritti.

In occasione del 25 novembre 2010 l'UDI savonese manifesterà in piazza Sisto IV con una performance multimediale seguita da una conferenza sul tema presso la libreria Ubik.
Questo per noi sarà solo un momento pubblico necessario ma che evidentemente rischia di essere sterile se isolato.
Promettiamo a Sarah che il suo, per ora, ultimo nome sarà uno sprone ulteriore per continuare la lotta in difesa della donna, dei suoi diritti e dei suoi valori

Margherita

sabato 31 luglio 2010

SCUOLA POLITICA

UDI - Unione Donne in Italia Scuola politica 2010


a Genova la scuola politica dell’UDI 2010


Dal 2 al 5 settembre a Genova nella sede della Bi.Bi. Service , in via XX Settembre 41, si terrà la quinta edizione della scuola politica organizzata dall’UDI - Unione Donne in Italia, Sede nazionale Archivio centrale con il sostegno e il contributo degli Assessorati alle pari Opportunità di Comune e Provincia di Genova.


Una delle caratteristiche della Scuola è quella di essere itinerante e di affidarsi all’intelligenza e alla creatività delle donne dell’UDI che si organizzano in Italia.

L’UDI intende così valorizzare le esperienze – nuove e antiche dell’Associazione - e le relazioni che le donne sostengono con le donne e con le istituzioni là dove vivono. Quest’anno la scuola - giunta alla sua quinta edizione - si terrà a Genova avvalendosi dell’apporto politico e organizzativo dell’UDI “25novembre2008”, un gruppo nato – come dice il suo nome - con la Staffetta di donne contro la violenza sulle donne, un gruppo che ha saputo trovare la misura per rappresentare una storia lunga e appassionante come è quella dell’UDI.


Il tema trattato quest’anno sarà: “Identità di passaggio. Il corpo fertile delle donne tra produzione e riproduzione, lavoro e desiderio” mira a suscitare il dibattito su quali azioni sono opportune perché le donne siano libere di scegliere nelle diverse fasi della vita tra lavoro e maternità, politica e relazione, senza rinunciare ai propri desideri e aspirazioni.


Numerosi e qualificati gli interventi , vedi programma. Donne e lavoro, vita e relazioni, impresa femminile come progetto di vita, donne immigrate ed economia sostenibile, solidarietà come impegno politico sono alcuni dei temi che verranno trattati: lezioni frontali, ma anche dibattiti e tavole rotonde in un fine settimana ricco di spunti interessanti .


La scuola è aperta solo alle donne senza limitazioni di età.

La quota di partecipazione - che comprende: cartella della scuola contenente i materiali necessari, pranzo di venerdì e sabato - quest’anno è diversificata:

  • €60,00 donne lavoratrici

  • € 50,00 pensionate

  • € 40,00 studentesse, disoccupate e inoccupate


Sono esclusi i pernottamenti e le cene

Per informazione contattare l’UDI Genova 25 novembre 2008 udi251108ge@yahoo.it. Iscrizione entro il 10 agosto.


Si allega il programma della scuola.


Marina Cassani

ufficio stampa UDI Genova 25 novembre 2008

tel 347 4165866

UDI Genova 25 novembre 2008 – Vico Mele, 3r Genova

info scuola politica

Per partecipare alla Scuola Politica dell’UDI 2010 provvedere al versamento della quota di:


60,00 per le donne che lavorano

50,00 per le pensionate

40,00 per le studentesse e le donne che non lavorano.


  • c/c postale n 53230009
    IBAN IT84 S076 0103 2000 0005 3230 009


oppure


  • conto corrente bancario Banca Popolare Etruria e Lazio c/c n 14763
    IBAN IT66 V053 9003 2010 0000 0014 763


intestato a:


UDI - Unione Donne in Italia - Via dell’Arco di Parma, 15 – 00186 Roma


Causale: Scuola politica UDI 2010.



NOTE:

  • Informare la Segreteria della Scuola dell’avvenuto versamento.

  • Compilare la scheda allegata e inviarla a udi251108ge@yahoo.it



Per informazioni: tel. 349 3151640





SCUOLA DI POLITICA

Una delle caratteristiche della Scuola è quella di essere itinerante e di affidarsi all’intelligenza e alla creatività delle donne dell’UDI che si organizzano in Italia.

L’UDI intende così valorizzare le esperienze – nuove e antiche dell’Associazione - e le relazioni che le donne sostengono con le donne e con le istituzioni là dove vivono. Quest’anno la scuola - giunta alla sua quinta edizione - si terrà a Genova avvalendosi dell’apporto politico e organizzativo dell’UDI “25novembre2008”, un gruppo nato – come dice il suo nome - con la Staffetta di donne contro la violenza sulle donne, un gruppo che ha saputo trovare la misura per rappresentare una storia lunga e appassionante come è quella dell’UDI.

Il documento che segue è stato elaborato da loro e serve come spunto di riflessione.


il corpo fertile non è solo quello che genera


fertilità fisiologica - riproduzione


Una delle prima immagini che si concretizzano parlando di corpo fertile è quello di un corpo che si riproduce.

Del resto, la fisiologia porta le donne ad essere potenzialmente madri.

Ma è la società in cui le donne si trovano a vivere che, implicitamente, determina la scelta riproduttiva: se le donne stanno bene fanno figli. Non si è comunque mai madri per caso.

Il progetto di una vita è comunque cosa altra dall’amore fra i componenti di una coppia e, per quanto condiviso, manifesta la disparità fisiologica fra l’uomo e la donna, la quale è la sola a decidere per il sì o per il no. Ed è un dato: la fertilità femminile non ha lo stesso peso della fertilità maschile; ed è per questo che tale disparità va nominata e tenuta ben presente nella relazione di coppia che sceglie, congiuntamente, la riproduzione.

Accanto a questo, le donne si confrontano quotidianamente con il dilemma di poter sostenere e scegliere una gravidanza anche quando si studia o si lavora, quando cioè si è una figura attiva dal punto di vista professionale (poiché l’orologio biologico non sempre corrisponde con “l’orologio” professionale o di studio). Spesso infatti la scelta dell’avere o meno un figlio dipende da altre questioni, che nulla hanno a che vedere con il desiderio di riprodursi.


conciliazione o condivisione


Siamo pronte a dire “No al differenza che si esplica nell’autonomia dall’altro, sì alla condivisione nella consapevolezza delle proprie diversità in una democrazia duale, per un riequilibrio della rappresentanza”?

C’è chi pensa che i generi abbiano bisogno di riconciliarsi fra loro, di intraprendere un cammino comune su certi temi, pur mantenendo le proprie diversità e differenze.


lavoro, tempi, decrescita


In ambito lavorativo sarebbe interessante valutare quanto costa una donna che genera. Ai bilanci aziendali andrebbero accostati i bilanci di genere, per capire effettivamente qual è l’impatto di una donna che lavora e che si muove nella società. È davvero un investimento a perdere?

Sappiamo da sempre che, in ambito aziendale/lavorativo la rappresentazione della maternità non è una rappresentazione positiva, ma si basa su modelli negativi che penalizzano fortemente il discorso della fertilità nel senso più ampio del termine per relegarlo al solo concetto della riproduzione.

Inoltre, i tempi delle donne non sono i tempi delle città in cui viviamo; i corpi delle donne sono come schiacciati in spazi angusti dove devono cercare continuamente un proprio angolo di sopravvivenza. Attuano un resistenza reiterata ed un adeguamento sistematico all’oppressione del corpo forte sull’avvenenza del corpo fertile che deve prendere sempre le misure. Che gode solo in un contesto privato, perché è innanzitutto un corpo osservato, piuttosto che fertile. Tutto lascia credere che questi tempi e questi spazi non siano favorevoli alle donne, non le includano.

Se da una parte la crisi può liberare nuove energie e nuove consapevolezze anche in questo ambito, dall’altro potrebbe nuovamente portare il corpo delle donne ad essere vittima sacrificale.

Forse la decrescita potrebbe costituire la scusa per revisionare la propria concezione della vita, i valori (da praticare e difendere), la qualità dell’esistenza. Poiché è evidente che le donne occidentali, adesso, vogliono tutto: non solo il lavoro, la famiglia, ma anche una qualità di vita accettabile e dignitosa.


l’identità


Un nuovo modo di approcciarsi al tema deve considerare in modo primario quale sia il livello di “monetizzazione” delle professioni nella nostra società. Se anche il riconoscimento sociale della maternità comincia a passare attraverso una monetizzazione (come altri lavori di cura), allora anche la maternità diventa un lavoro. È un dato di fatto che il riconoscimento economico è l’unica cose che nella nostra società fornisce un’identità. Possiamo quindi affermare che se non hai un riconoscimento economico allora non hai un’identità valida, spendibile?

Inoltre, la liberazione della donna passa ancora attraverso l’emancipazione economica? Il denaro cioè ti dà la libertà, o l’identità si costruisce sul sé e sulla percezione che si ha di sé? È tuttavia un dato di fatto che il riconoscimento sociale passa anche attraverso il riconoscimento professionale, spesso assente o carente, che fa delle donne un insieme sostanzialmente inespresso di potenzialità: un corpo fertile di idee, iniziative, presenze, capacità trattato spesso solo come un corpo sessuato da mercificare.


UDI Genova “25novembre2008”

per info UDI Genova "25 novembre 2008"

Vico MELE 3R,16123 Genova- 3493151640

udi251180ge@yahoo.it www.udinazionale.org

venerdì 30 luglio 2010

SCUOLA POLITICA DELL'UDI A GENOVA

La Scuola politica dell'UDI quest'anno si svolge a Genova,-giovedì 2 settembre dalle ore 14 alle 19- venerdì 3 settembre dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 sabato 4 settembre dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19-domenica 5 settembre dalle ore 9 alle ore 13
Le iscrizioni sono aperte sino al 10 agosto.
-COSTI
-PER LE DONNE CHE LAVORANO-60 EURO
-PER LE PENSIONATE -50 EURO
-PER LE STUDENTESSE - LE DONNE CHE NON LAVORANO-E LE DONNE DELLA LIGURIA -GRATIS
RIVOLGERSI A udi251108ge@yahoo.it

domenica 6 giugno 2010

UNA SENTENZA ESEMPLARE

Al giorno d’oggi che ci siano donne magistrato o professori universitari o ancora dirigenti in enti pubblici
ci pare normale. Ma, nonostante l’art. 3 della Costituzione Repubblicana dichiari il principio di
uguaglianza di tutti i cittadini, perchè questo potesse accadere c’è stato bisogno dell’atto di coraggio
di Rosa Oliva che, alla fine degli anni ‘50 del Novecento, decise di sfidare lo Stato e richiamarlo ai
propri doveri. Frutto di quella battaglia fu la sentenza della Corte Costituzionale n. 33 del 13 maggio
1960 che stabilì che anche le donne potevano accedere alle carriere pubbliche in virtù del principio di
uguaglianza sancito costituzionalmente.
L’UDI intende ricordare quell’avvenimento, festeggiando i 50 anni da quella sentenza, ben sapendo che
non tutte le barriere sono davvero cadute per la vera parità tra uomo e donna e che nuovi ostacoli
stanno nascendo. Fare una riflessione insieme è anche un modo per non abbassare la guardia.

S a v o n a
Venerdì 11 giugno 2010 – ore 18,00
presso la Libreria Ubik in Corso Italia a Savona
Incontro
Una sentenza esemplare
Ne parliamo con:
Anna Traverso della Funzione Pubblica/CGIL di Savona
grafica: Elisa Morielli elisa@cesavo.it

domenica 15 novembre 2009

DA DONNA A PERSONA

UNIONE DONNE in ITALIA – SAVONA



Ciclo di incontri

“ DA DONNA A PERSONA”

Presentazione

L’UDI propone un ciclo di incontri dal titolo “Da donna a persona”in cui evidenziare il profondo travaglio attraverso il quale le donne hanno preso consapevolezza, oltre che dei propri doveri, anche dei propri diritti e poi soprattutto della loro entità spirituale e della propria sensibilità sino a completare il percorso che porta ad essere appunto persona.
Non è stato un iter facile, anzi sono stati necessari secoli per completare questo cammino.
Negli incontri saranno affrontati i momenti cruciali di questa evoluzione, dal nebuloso periodo della preistoria alla fase medioevale in cui le donne erano cantate dai poeti, ma relegati a ruoli di pura rappresentanza ( nel migliore dei casi ), alla presa di coscienza dei propri diritti durante la rivoluzione francese, dalle lotte per il diritto di voto all’esasperata autoaffermazione del femminismo sino alla piena consapevolezza di sé in cui la donna si riconosce individuo nella pienezza della sua personalità cioè appunto di persona.



Obiettivi

Il ciclo di incontri ha lo scopo, attraverso una rapida cavalcata storica,di rendere gli ascoltatori consapevoli di quanto sia difficile arrivare ad una piena consapevolezza dei propri valori, dei propri limiti e della pienezza dell’essere individui, indipendentemente dal genere, come sede di valori.
Questa consapevolezza porta a capire meglio anche lo sviluppo del singolo dall’iniziale confusione dell’infanzia sino alla pienezza della propria personalità poiché la crescita individuale ripete in sintesi le tappe della storia.


Pubblico a cui si rivolge


Gli incontri aperti a tutti proprio per il loro contenuto culturale sono comunque indirizzati prevalentemente ad un pubblico femminile probabilmente più interessato all’argomento.
Non vi sono naturalmente limiti di età, ma è auspicabile che l’utenza sia soprattutto di giovani donne e particolarmente delle studentesse delle scuole secondarie superiori dove le insegnanti spesso indirizzano le allieve a ricerche di questo tipo con particolari finalità culturali, filosofiche e psicologiche.
Gli incontri, che si svolgeranno soprattutto nella sede decentrata della III Circoscrizione gentilmente concessa, sono aperti a tutti i cittadini non solo a quelli della Circoscrizione e saranno a titolo assolutamente gratuito.




Metodologia


Il metodo sarà assolutamente dialogico. Non ci sarà una relazione frontale offerta ad un pubblico passivo , ma i relatori durante la spiegazione si interromperanno spesso per lasciar posto alle osservazione e agli interventi degli ascoltatori aprendo al dialogo e addirittura sollecitandolo
Terminata la relazione sarà lasciato un ampio spazio al dibattito




Tempi

Il ciclo di lezioni è previsto con inizio nel 2009 e la continuazione nel 2010 seguendo il ritmo dell’anno sociale dell’UDI.
In particolare il primo incontro si svolgerà il 20 ottobre 2009 e gli altri saranno rispettivamente a gennaio, febbraio, marzo e aprile



Schema del corso


20 ottobre 2009

“Le società matriarcali nella preistoria”


Gennaio

“La donna nella letteratura del medioevo:
angelicata o mummificata?”



Febbraio

“La presa di coscienza dei propri diritti da parte delle donne nella rivoluzione francese”



Marzo

“Dalle suffragette alle femministe”


Aprile

“Da donna a persona”

MANIFESTAZIONI E INCONTRI

MANIFESTAZIONI E INCONTRI

!
Con il Patrocinio di
Provincia
di Savona
Comune
di Savona
L’U.D.I. (Unione Donne in Italia Savona) - Ass. Raggio di Sole
Comitato Usciamo dal Silenzio
Ass. Telefono Donna Centro Antiviolenza della Provincia di Savona
Presentano il convegno:
25 Novembre Giornata Mondiale
contro la Violenza sulle Donne
proclamata dall’O.N.U.
La Staffetta dell’U.D.I. arriva a Brescia
25 Novembre 2009 - Ore 16.00
Sala Rossa del Comune di Savona
Interverranno:
Isabella Sorgini, Assessore ai Servizi Sociali Comune di Savona
Pietro Santi, Assessore Politiche Sociali e Volontariato Provincia di Savona
Lorena Rambaudi, Consigliera Provinciale
Prof. Alfonso Gargano, Dirigente Scolastico Liceo Chiabrera Martini
Prof.ssa Gabriella Viganego, Dirigente Scolastico Liceo Scientifico O. Grassi
Paola Pregliasco, Direttore Dipartimento Materno Infantile
Lia Minetti, Coordinatore Ostetrica, Consigliera Comunale alle Pari Opportunità
Maura Montalbetti, Assistente Sociale Coordinatore
Avvocato Roberta Cava, Centro Antiviolenza
Avvocato Federica Ferro, Centro Antiviolenza
Psicologa Giovanna Ferro, Centro Antiviolenza
Psicologa Angelica Parodi, Centro Antiviolenza
Studenti del Liceo Classico Chiabrera di Savona
Studenti del Liceo Scientifico O. Grassi di Savona

sabato 14 novembre 2009

25 novembre giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Il 25 novembre, giorneta mondiale contro la violenza sulle donne,ci sarà la conclusione della staffetta contro la violenza organizzata dall'UDI nazionale a cui hanno aderito tante altre Associazioni e singole donne.
L'anfora-testimone è stata portato nello spazio temporale di un anno attraverso tutte le regioni di Italia ed ha visitato città e paesi e dovunque è stata accolta con simpatia e le sono stati attribuiti onori dalle autorità cittadine. A Savona dal sindaco e dall'allora assessore Bacciu.
E' stato emozionante vederla sfilare per le vie cittadine e si è propagato un entusiasmante senso di solidarietà. Tutte eravamo Lorena ed Hina le due donne uccise da uomini potenzialmente amici o addirittura parenti.
Il rifiuto della violenza ci ha toccato tutte e tutte ci ha coinvolte.
Ora la staffetta si conclude, proprio nel giorno internazionale contro la violenza, il 25 novembre, a Brescia ,città in cui è stata uccisa Hina.
Il 21 vi sarà un pellegrinaggio di donne da tutta Italia ( due pullman saranno liguri )nella città lombarda per gridare assieme il rifiuto di questa orribile sopraffazione.
A Savona nell'occasione ci saranno manifestazioni organizzate dell'UDI locale e in particolare un incontro sulla violenza nella Sala Rossa del Comune il 25 cui parteciperanno Associazioni e studenti. mentre il 28 alla libreria Ubik vi sarà la presentazione del DVD "La staffetta contro la violenza transita in giugno a Savona", girato a suo tempo da Adriana Caviglia, seguita da azioni teatrali.
Sicuramente queste manifestazioni non resteranno in superficie, ma saranno sentite in modo profondo perché noi tutte siamo, anche se fortunatamente non direttamente, toccate da questo atto feroce.
Sulla nostra pelle sono per noi tangibili le ferite di Lorena ed Hina e in loro tutto il genere femminile si è sentito ucciso.
Margherita