lunedì 4 maggio 2009

DONNE

Questa settimana sono rimasta particolarmente colpita da due notizie. Una l'abbiamo sentita più o meno tutti anche se devo dire che i telegiornali ed i quotidiani (tutti per par condicio) ne hanno fatto solo un breve accenno come si usa alle notizie che riguardano le donne (a meno che non sia stupri perpetrati da extracomunitari).
La notizia in questione è questa:
il parlamento afghano ha  promulgato una legge secondo cui   non è più (se mai lo è stato) un reato stuprare la propria moglie.
La prima reazione (una volta domati vomito e bile ) è stata domandarmi:
"Ma la guerra in Afghanistan così fortemente voluta da Bush per esportare la democrazia e liberare le donne dal burqa è servita a questo?"
"Ma i nostri soldati a Nassirya sono morti per questo?"
Allora, le donne afghane vengono coperte col burqa appena mestruate, probabilmente infibulate, date in spose appena quindicenni a uomini molto più vecchi che hanno il diritto (secondo la sharia) di batterle a loro piacimento per "disciplinarle", vengono lapidate se sospette di tradimento, ora anche stuprate in nome della legge e che altro? Che altro devono ancora sopportare? 
Non possiamo dire che non ci riguarda, queste donne sono NOSTRE SORELLE.
Si sposano, partoriscono e allevano figli come noi.  E non è vero che sono lontane. 
Come ci dovremmo comportare con un'afghano che stupra la moglie qui in ITALIA rivendicandone il diritto perchè nel suo paese è legale e lui non è cittadino italiano?
Tratto dal Sacro Corano
34 Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande.
Ora a tutto ciò si può aggiungere anche lo stupro.

Passiamo alla seconda notizia.
Tornando dal lavoro in macchina ascolto spesso Radio Italia da cui ho appreso che anche nel nostro paese cominciano ad esserci i primi casi di uomini che chiedono gli alimenti alle proprie ex mogli. 
E' stato precisato che sono pochissimi i casi e che le mogli sono importanti manager.(Francamente, con la fatica che fanno le donne a fare carriera, la cosa mi ha stupito) Si è rilevato che le donne, a differenza della maggior parte degli uomini, sono puntuali nei pagamenti, non cercano di passare per nulla tenenti per non versare il dovuto, sono precise e puntuali e non usano i figli come merce di scambio . Insomma delle vere signore! Allora ho pensato a quanta fatica ho fatto sempre io ( e non sono la sola) ad avere quei pochi soldi dal mio ex marito (quando li ho avuti)e con quanta fretta si è dichiarato nullatenente per non darmi neanche quelli. Ho pensato a quante donne separate e divorziate si ritrovano da sole ad allevare i figli con un ex marito che da loro quanto stabilito dal tribunale un mese no e l'altro anche e mi sono inorgoglita.
Si, mi sono inorgoglita perchè mentre loro si piangono addosso  noi, nella stragrande maggioranza dei casi, ce la facciamo. Siamo capaci di reinventarci una vita, piano piano, ma tenacemente. Ci facciamo carico dei nostri figli, cerchiamo un lavoro dignitoso che ci permetta di tirare avanti e di mantenerci. Facciamo diecimila acrobazie per far coincidere lavoro e impegni famigliari . A volte decidiamo di rimanere sole mentre loro sono tutti presi nella caccia ad una nuova "preda" e francamente mi fanno pena. Mi fanno pena perchè loro la forza più grande del mondo non potranno mai averla. Quella forza che ti spinge ad andare avanti sempre, a superare ogni ostacolo, a trovare in te risorse che non sapevi di avere. La forza di una madre. 






2 commenti:

Anonimo ha detto...

Appena ho letto la seconda notizia pesavo in un commento ironico "Pur di liberarsene sono disposte a tutto" poi sono arrivata alla fine ho percepito il grande e dignitoso dolore di chi si vede negato (o meglio negato ai propri figli)un sacrosanto diritto e ho capito la grande dignità e forza di volontà per andare avanti.
DIGNITA'
dignità nell'essere e nell'esistere, nel rivendicare; ecco quel che hanno suscitato in me i tuoi pensieri.
Grazie e ... avanti tutta!!
cristina

Anonimo ha detto...

Sulla seconda parte ha già commentato benissimo Cristina e non sento di aggiungere nulla.
In merito alla prima parte con tinua a venirmi alla mente la frase "la religione è l'oppio dei popoli" perchè purtroppo qui si agisce in nome del Corano, nascondendosi dietro il Corano, non posso credere che tutti, proprio tutti, i maschi (l'aggettivo è intenzionale) islamici non capiscano l'ingiustizia di fondo di tali comportamenti. Cristina parla di dignità, ci vorranno anni ancora ma queste Donne prima o poi si diranno "su la testa!" nel frattempo credo che sia importante aiutarle e, perchè no, aiutarli a capire, a maturare, a prendere coscienza di se ed a diventare tutti esseri umani degni di tale nome su un piano di parità.
grazie per le tue preziose ricerche ed informazioni. Ivana